venerdì 16 novembre 2012

Omaggio a Gustavo Rol


Difficile riuscire a spiegare in poche parole chi era Gustavo Rol. Nato a Torino nel 1903 e morto all’età di 91 anni, uomo colto e raffinato, laureato in giurisprudenza, amante dell’arte e della musica, proveniente da famiglia borghese benestante e sposato a una nobildonna norvegese, Rol è oggi conosciuto come il più grande sensitivo e veggente del secolo e ciò malgrado lui stesso non amasse essere considerato tale.

Pur rifiutando ogni allusione al paranormale e sempre restando persona riservata e modesta, Gustavo Rol era solito invitare regolarmente nella sua casa di via Pellico gli amici più cari con i quali condivideva i suoi “esperimenti” (poteva trattarsi di lettura e scrittura a distanza, pittura automatica, telecinesi, materializzazione di oggetti, oppure lettura del pensiero, diagnosi mediche, bilocazione, fino al passaggio attraverso i muri).

Di questi fenomeni e di altri ancora sono riportate numerose testimonianze, non solo dei più stretti amici ed estimatori di Rol, ma anche di giornalisti, scrittori, scienziati e uomini di stato che entrarono in contatto con lui (per citarne alcuni tra i più famosi, Federico Fellini, Franco Zeffirelli, la famiglia Agnelli, Cesare Romiti, fino a Albert Einstein, Mussolini e Charles De Gaulle). Si dice che Rol non chiese né accetto mai denaro da nessuno, probabilmente anche perché non ne aveva necessità alcuna.


Questi incontri privati si aprivano sempre con prestigiosi ed impressionanti giochi di carte. Un’abitudine che Gustavo Rol aveva adottato, prima di entrare a parlare di argomenti ben più complessi e spirituali, a mio avviso con l’intento di riscaldare l’ambiente, di sdrammatizzare e dissacrare gli argomenti seri e spirituali che seguivano, e tentare di mettere in chiave “normale” fenomeni in realtà paranormali. Con i suoi “esperimenti”, Rol voleva invece far riflettere sull’esistenza di un’altra dimensione, spirituale, energetica, divina, a seconda dell’interpretazione di ognuno.

Rol non lasciò molti scritti o dichiarazioni, ma sicuramente enormi spunti di riflessione. La sua frase più emblematica fu questa: “Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta nota musicale ed il calore”. Il suo messaggio resta dunque molto ermetico, non di larga portata e diffusione né di immediata comprensione. Per i numerosi riferimenti all’alchimia, alla metafisica e alla simbologia, chi si è avvicinato al pensiero di Gustavo Rol, o chi lo farà, deve aver intrapreso un cammino introspettivo e iniziatico.

Più in generale comunque, il suo grande pregio è stato sicuramente quello, in un’epoca di grande materialismo, di aver affermato la presenza di Dio e di una vita ultraterrena e di aver riavvicinato l’uomo al divino senza intermediari (come già riportavano i vangeli gnostici, “Oh Dio, fammi Dio!”).



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