venerdì 13 giugno 2014

Come nutrire l'anima


Esattamente come il nostro corpo, anche la nostra anima ha bisogno di nutrirsi.
Un’anima non nutrita, maltrattata, dimenticata o abbandonata, può portare ad un indebolimento della forza vitale e di conseguenza dell’involucro che la custodisce, ossia del corpo fisico. Conoscendo e assecondando le necessità della nostra anima, la aiutiamo nel suo processo di perfezionamento. Nel contempo, abbiamo la possibilità di mettere in moto tutti i meccanismi di difesa e di autoguarigione che partono proprio dalla nostra essenza più profonda.

Come prendersi dunque cura della propria anima?

Il cibo più prezioso di cui può nutrirsi la nostra anima è sicuramente l’Amore.
L’amore è vibrazione, l’amore è energia, l’energia più alta e più pura che mette in relazione mente, anima e corpo. L’amore è una fonte di potere immenso che smuove le montagne, dissolve le paure, fa sopportare il dolore. L’amore può essere anche alla base dell’energia di guarigione. Amare se stessi e il prossimo, vivere ogni giorno in amore, fare le cose con amore e per amore, è già un’ottima base di partenza.

Al contrario, bisogna evitare di alimentare la propria anima di rabbia, di rancore e di tutte le energie negative in cui, più o meno consapevolmente, vivono sprofondate ogni giorno molte persone e che finiscono spesso per ripercuotersi sul piano fisico ed emozionale.

Un altro consiglio è quello di imparare a indirizzare la propria attenzione verso l’interno, a percepire ogni singola parte del nostro corpo in cui si trova la nostra anima. E lì far arrivare il nostro respiro, che non è nient’altro che una manifestazione dell’energia vitale. Con semplici tecniche meditative e di respirazione (offerte ad esempio dalla pratica del Kundalini yoga), si arriva a collegare il corpo allo spirito, aumentando la consapevolezza, allontanando emozioni e pensieri negativi e portando ossigeno e forza vitale dentro di noi.

Molto utili sono infine tutte le terapie energetiche che vanno a smuovere la forza vitale nel nostro profondo. La pranoterapia, così come l’omeopatia, la medicina antroposofica o la medicina naturale cinese, si basano tutte sull’intelligenza del Prana e sul riequilibrio degli scompensi energetici.

In conclusione, prendersi cura della propria anima non vuole dire guarire sempre e automaticamente da ogni malattia, ma significa facilitare il suo percorso di armonia e perfezionamento, con grandi benefici non solo a livello fisico, ma anche psichico, emotivo e comportamentale. Perché il più grande terapeuta è dentro di noi.

lunedì 28 aprile 2014

Qui e ora


Se ci osserviamo per un istante, ci rendiamo conto di come spesso viviamo ancorati al passato oppure proiettati in un futuro più o meno prossimo, e quello che apparentemente dovrebbe essere normale, ossia vivere nel momento presente, risulta in effetti molto difficile. Questo lasciarsi trasportare nel tempo rischia di trasformarsi automaticamente in uno stato di insoddisfazione, ansia o frustrazione continua.
Chi vive nel passato, indugiando su errori commessi o su torti subiti, si sente bloccato e condizionato per la paura di commettere gli stessi sbagli o di soffrire nuovamente esperienze negative. Chi tende a vivere nel futuro, crucciandosene oppure riponendovi speranze e felicità, si lascia sfuggire le risorse del proprio presente e non si gusta ciò che la vita ora gli offre.

Se non si vuole lasciarsi intrappolare da questo circolo vizioso e autodistruttivo, bisogna imparare a vivere pienamente e intensamente il presente, applicando il principio del “qui e ora”.

Professato già ai tempi latini attraverso il famoso “carpe diem” di Orazio, ripreso in diversi passi dei Vangeli, capo saldo della filosofia Zen e dello Yoga ma anche della psicologia contemporanea (soprattutto della Gestalt), il “qui e ora” è un concetto di crescita spirituale all’apparenza semplice, ma allo stesso tempo molto profondo e complesso.
Come riassumerlo in poche parole?
La vita è sempre e solo adesso, mentre passato e futuro esistono unicamente nella nostra mente. È dunque importante non identificarsi né farsi sopraffare o travolgere dai pensieri negativi e malsani verso cui la nostra mente ci porta.

Il passato è un tempo andato e come tale non possiamo modificarlo ma solo lasciarlo andare. Possiamo far tesoro delle esperienze vissute, ma non tramutiamole in credenze, paure e zavorre che inibiscono ogni tipo di evoluzione personale.
Il futuro invece non esiste ma è condizionato da come oggi viviamo il presente, dalle intenzioni e dai pensieri più o meno positivi che adesso coltiviamo.

Solo essendo presenti “qui e ora” possiamo diventare consapevoli di tutte le nostre scelte, dalle più banali a quelle più importanti per la nostra esistenza.
Distaccandoci dai pericolosi meccanismi della nostra mente e focalizzando la necessaria attenzione al nostro corpo, al respiro, alle sensazioni e all’energia vitale dentro di noi, riusciremo inoltre a comprendere ciò che le situazioni, i problemi o i disagi vogliono comunicarci e innescare così il giusto processo di cambiamento ed evoluzione.



giovedì 20 febbraio 2014

Dalla Pranoterapia al Counseling Energetico


Quando nel 1988 ho iniziato la mia attività e aperto un piccolo ambulatorio vicino a casa, i primi “coraggiosi” pazienti mi chiedevano di curare principalmente problemi di tipo fisico. Veniva da me la signora del paese con il mal di schiena, il postino con la tendinite, l’amica che soffriva di emicrania, ecc. Una volta individuata la patologia, indirizzando il Prana sull’organo dolorante o malato, sono riuscito a curare o alleviare la sofferenza di numerose persone.

Per anni ho focalizzato la mia vita sul lavoro, sulla salute degli altri, trascurando gravemente la mia, tanto da non accorgermi dei segnali che il mio corpo mi stava evidentemente mandando.
Il 14 giugno del 2004 mi sono trovato in ospedale tra la vita e la morte, per una patologia cronica e inguaribile con cui oggi ho fortunatamente imparato a convivere.

Questa seconda esperienza di pre-morte, di cui ho già parlato in un altro post, non solo ha cambiato il mio approccio alla vita, ma ha dato anche un senso e un approccio diverso al mio modo di lavorare. Sentivo che la mia missione era giusta ma che la stavo applicando in maniera un po’ limitativa: dovevo occuparmi non più solo del corpo delle persone, ma anche della loro anima.

Contestualmente a questa mia nuova consapevolezza, mi sono accorto che le persone che si rivolgevano, e che tuttora si rivolgono a me, lo fanno sempre meno per disturbi fisici e sempre di più per risolvere questioni emozionali, stress, scelte di vita, conflitti o problemi relazionali. Ho dunque semplicemente deciso di utilizzare i miei doni, la mia esperienza e un po’ anche i miei studi di psicologia, al riequilibrio generale tra il corpo, la mente e l’anima della persona.

Per questo oggi la definizione di “Pranoterapeuta” mi sta un po’ stretta e preferisco quello di “Counselor Energetico”, termine che mi piace molto perché deriva dal latino “cum-solere”, letteralmente tradotto in “aiutare a sollevarsi”, ma anche “consolare”, “confortare”, “venire in aiuto”.

Continuo a offrire il mio Prana, questa energia intelligente capace di agire là dove esiste il bisogno, abbinandolo all’ascolto del paziente, al consiglio e al supporto. Garantendo sempre il libero arbitrio della persona che ho di fronte, senza giudizi, senza vincoli o dipendenze, il mio obiettivo è quello di affrontare insieme un cammino di perfezionamento dell’anima, liberandosi dai blocchi, dai preconcetti e dalla paura del giudizio e del consenso altrui.