domenica 16 dicembre 2012

L'anima


Esiste l’anima, che cos’è e dove si trova?

Già nel 1906 un medico statunitense, il dr. Duncan MacDougall, cercò di dimostrare l’esistenza dell’anima pesando la massa persa (circa 21 grammi) da un certo numero di persone al momento della morte, ossia nel momento in cui l’anima lascerebbe il corpo.

L’anima esiste e non coincide con la mente. L’anima è più della mente, è distribuita in tutte le parti del nostro corpo ma non ha bisogno del nostro corpo per esistere, è un tutt’uno con noi ma continuerà a esserci anche al di fuori o dopo di noi. L’anima è ovunque, è eterna ma mutevole. È un’essenza dotata di intelligenza, un contenitore di memorie che appartengono a vite già vissute e anche molto lontane. Conserva dentro di sé esperienze e dunque conoscenze che possono, senza averne il sopravvento, influenzare la nostra vita attuale, oppure predisposizioni che potemmo essere in grado di sfruttare.

L’anima si articola su tre livelli e nella sua evoluzione si rafforzerà e sgancerà man mano dalle memorie a cui è temporaneamente unita fino a rimanere un’unica e illuminata essenza. I vari problemi (affettivi, finanziari, di salute) che ci troviamo ad affrontare in una vita non sono altro che delle esperienze da percorrere affinché anche la nostra anima possa crescere ed evolvere. E a seconda del livello in cui l’anima agisce, avremo reazioni diverse alle cause della vita.

Non esistono anime buone e anime cattive, a prescindere. I concetti di buono e cattivo, giusto o sbagliato, sono piuttosto valutazioni umane per catalogare un modo di agire. Anche l’anima di un criminale non ha una connotazione negativa. Non è l’anima che lo porta a commettere dei crimini, ma piuttosto la sua ragione, ossia il controllo più o meno razionale che veicola l’anima. In questo caso tuttavia il percorso spirituale della sua anima e delle anime che ha al suo interno sarà più lungo e difficile, poiché ogni azione o sentimento negativo interrompe il suo processo evolutivo, obbligandola a reinserirsi in altre memorie nel prossimo percorso che dovrà fare.

Allo stesso modo, l’anima non è consapevole di essere eterna e di fatto può anch’essa ammalarsi e deperire proprio come il corpo. L’anima ha un continuo bisogno di essere alimentata, proprio come il corpo ha bisogno di cibo. Quando una persona si ammala, si verifica gioco forza un abbassamento della forza vitale, un indebolimento del corpo (dell’involucro) fino ad arrivare ad un deperimento dell’anima e infine alla morte.

Attraverso la forza vitale l’anima mantiene in vita la persona. Lavorando dunque sulla forza vitale, si arriva ad alimentare anche l’anima e aumentare le proprie capacità di auto guarigione. L’anima non occupa tuttavia soltanto il nostro corpo fisico ma interagisce con esso attraverso tutti i nostri aspetti emozionali, gli impulsi sensoriali esterni e i sentimenti. Negli ultimi anni, molte forme di medicina alternativa, penso ad esempio all’omeopatia, la pranoterapia, la medicina naturale cinese e quella antroposofica, si sono avvicinate agli aspetti somatici della malattia. Sono convinto che nel futuro si cercheranno sempre più “medicine dell’anima” per garantire un’armonia completa e un benessere psicofisico della persona.



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