Esiste l’anima, che cos’è e dove si
trova?
Già nel 1906 un medico statunitense, il
dr. Duncan MacDougall, cercò di dimostrare l’esistenza dell’anima pesando la
massa persa (circa 21 grammi) da un certo numero di persone al momento della
morte, ossia nel momento in cui l’anima lascerebbe il corpo.
L’anima esiste e non coincide con la
mente. L’anima è più della mente, è distribuita in tutte le parti del nostro
corpo ma non ha bisogno del nostro corpo per esistere, è un tutt’uno con noi ma
continuerà a esserci anche al di fuori o dopo di noi. L’anima è ovunque, è
eterna ma mutevole. È un’essenza dotata di intelligenza, un contenitore di
memorie che appartengono a vite già vissute e anche molto lontane. Conserva
dentro di sé esperienze e dunque conoscenze che possono, senza averne il
sopravvento, influenzare la nostra vita attuale, oppure predisposizioni che
potemmo essere in grado di sfruttare.
L’anima si articola su tre livelli e
nella sua evoluzione si rafforzerà e sgancerà man mano dalle memorie a cui è
temporaneamente unita fino a rimanere un’unica e illuminata essenza. I vari
problemi (affettivi, finanziari, di salute) che ci troviamo ad affrontare in
una vita non sono altro che delle esperienze da percorrere affinché anche la
nostra anima possa crescere ed evolvere. E a seconda del livello in cui l’anima
agisce, avremo reazioni diverse alle cause della vita.
Non esistono anime buone e anime cattive,
a prescindere. I concetti di buono e cattivo, giusto o sbagliato, sono piuttosto
valutazioni umane per catalogare un modo di agire. Anche l’anima di un
criminale non ha una connotazione negativa. Non è l’anima che lo porta a
commettere dei crimini, ma piuttosto la sua ragione, ossia il controllo più o
meno razionale che veicola l’anima. In questo caso tuttavia il percorso
spirituale della sua anima e delle anime che ha al suo interno sarà più lungo e
difficile, poiché ogni azione o sentimento negativo interrompe il suo processo
evolutivo, obbligandola a reinserirsi in altre memorie nel prossimo percorso
che dovrà fare.
Allo stesso modo, l’anima non è
consapevole di essere eterna e di fatto può anch’essa ammalarsi e deperire
proprio come il corpo. L’anima ha un continuo bisogno di essere alimentata,
proprio come il corpo ha bisogno di cibo. Quando una persona si ammala, si
verifica gioco forza un abbassamento della forza vitale, un indebolimento del
corpo (dell’involucro) fino ad arrivare ad un deperimento dell’anima e infine alla
morte.
Attraverso la forza vitale l’anima
mantiene in vita la persona. Lavorando dunque sulla forza vitale, si arriva ad
alimentare anche l’anima e aumentare le proprie capacità di auto guarigione.
L’anima non occupa tuttavia soltanto il nostro corpo fisico ma interagisce con
esso attraverso tutti i nostri aspetti emozionali, gli impulsi sensoriali
esterni e i sentimenti. Negli ultimi anni, molte forme di medicina alternativa,
penso ad esempio all’omeopatia, la pranoterapia, la medicina naturale cinese e
quella antroposofica, si sono avvicinate agli aspetti somatici della malattia.
Sono convinto che nel futuro si cercheranno sempre più “medicine dell’anima”
per garantire un’armonia completa e un benessere psicofisico della persona.